martedì 26 febbraio 2008

Terza

Cicca.
Capitolo primo.
Col cazzo che non riesco più a scrivere m3rda.
Capitolo secondo.
Calistico stato di sfiato universale, come brivido fermo da esalazione post-traumatica. Forse nessuno vi ha mai detto che quello che conta è la nebbia e il rumore che fa quando penetra nella pelle. Cachaça fresca per continuare a sognare Bahia e Morgana con l'ebano vibrante d'amore, sono tramonti che non ho mai visto, seduto sul lato est del mondo. Mjsurandomi il polso su una panchina di marmo nella stazione dei treni, parlando con uno zingaro che alla vista di un paio di eroinomani mi sussurra..."Non guardare. è proprio brutto" La sua prima volta a Venezia con un vassoio pieno di cactus in una mano e una Camel light nell'altra, mentre l'allegra combriccola trabacca con i suoi alambicchi accendini e aghi ipodermici...e io mi misuro il polso...60...tutto regolare.

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