giovedì 29 luglio 2010

linguaggio non consone a questo blog.

la rabbia spinge da dentro il buco del culo,
la bocca ti si apre e fotti il sorriso con lo sguardo,
stringi nei pugni aria umida e afosa,
e il sudore di una troia è solo un trofeo,
e il cielo che romba è il fottuto beat che volevi sentire da una vita.

7.30 am till 10.30 pm

il suo nome era jack,
guardava compagni geni della matematica e della fisica,
che trovavano ordine nel disordine dei numeri,
un uomo mediocre,
che di genio ha solo la lucidità nel fregare se stesso,
di ordinare le tasche per ordinare la mente,
che fuma la pipa perchè gli da venti minuti,
innamorato, lavoratore, che va a dormite presto,
che legge il giornale e compra le sigarette sempre nello stesso posto,
che ordina il solito, che guarda e parla del meteo,
felice di vedere un uovo nella zuppa,
stanco, felice, non è ispirato,
guida la macchina con le mani alle 10 e 10.
cura un bonsai, e sogna un viaggio,
ma il suo sogno lo tiene piccolo piccolo,
e prima di addormentarsi, si prende venti minuti,
chiude gli occhi e sente i treni di mumbai,
le cadillac a memphis, il whiskey a Jura,
e dorme dicendo buonanotte con un bacio alla amata.