venerdì 11 maggio 2012

Sulla strada di casa

Un minuto diviene un'ora
sotto la mola schiacciante del tempo.
Sente il corpo aggredito
dal brivido di una parola.
È lui la strada che sta percorrendo:
ha le ossa di bitume,
i nervi di cemento.

Spezza a calci la fresca quiete di una foglia,
la trasporta attraverso
un campo di battaglia disertato da poco.
Lo chiama una trincea
usando la voce del sonno,
a casa propria ancora c'è chi sogna,
c'è chi spera nell'amnistia.

domenica 6 maggio 2012

Fernet liscio senza Dio

Nella lobby del Nulla,
solo l'eco dell'uomo