venerdì 11 settembre 2009

Alla maniera di 4 sciroccati ad una festa...

(Il nostro mondo non ha più un centro e non c'è equilibrio)


Venezia, cortile di San Sebastiano una mattina
stavo seduto bevendo un caffè sulla panchina,
fumavo una sigaretta e non pensavo...
non pensavo fosse una miscela lassativa.
Dicevo, stavo seduto a non far nulla come sempre
e dovrei sentirmi in colpa dato che i miei genitori
spendono due rate da ottocento euro l'anno
e forse non merito poi tanto un'istruzione.
Tornando alla panchina su cui ero seduto,
uno schianto improvviso e dal secondo piano
un piccione rovinò sulle lastre di cemento.
Forse qualcuno aveva aperto una finestra colpendo
il povero piccione in testa stordendolo;
non so perchè poi dico il "povero piccione",
non ho mai sopportato quei ratti con le ali,
li avrei presi a calci se avessi potuto.
Dunque, stavo dicendo, il roditore con il becco
precipitato giù di testa da un davanzale,
agonizzando sulle sporche lastre di cemento
non ebbe nemmeno l'orrido tempo di spirare,
poichè si fiondò su di lui un gabbiano affamato
ed atteratogli vicino con il suo lucido becco
che pareva un rostro di platino misto ad ottone
gli squarciò la carne , strappandogli le piume;
e dopo aver affondato le prime quattro beccate
rialzò la testa con il rostro rugginoso e grondante
e con scatti convulsi del collo e della pupilla
di un nero purissimo (tipica degli uccelli)
si guardò intorno fiero o pronto alla fuga;
poichè, aveva visto, non c'era nulla da temere
con avida gioia riprese a smembrare la carcassa,
a colpire con foga, con veemenza a beccare
le inerti spoglie di quel misero animale.
Invece io, distante, sulla panchina di legno
stavo incollato a guardare disgustato dalla scena,
disgustato dallo spettacolo, disgustato dagli animali,
disgustato dagli esseri, dal mondo e dall'universo.

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