The old main drag

Là, nelle pieghe suburbane della vita
un angelo vestito da battona
fingerà di star male, di morire
solo per metterti alla prova.

Prima di partire

Tagliando la corrente con dei sassi
raccattati per strada,
strappando fili d'erba per sfamare
il vento, ovunque vada,
affilando la lama del coltello,
steso sotto i nostri occhi,
con mozziconi di sigaretta,
ci scoprimmo fratelli.

Notte, nostro specchio, non avere fretta....

Una donna seduta su uno scoglio
sembra attendere un segno dall'oceano.
Osando sempre di più la marea
le bacerà l'assetata caviglia.

se ci fermiamo all'apparenza

l'ultima tua

sarà la prima dei tuoi figli

Il cuore è un cloroplasto insonne

Succulente in bagliore di luna
[fumo e] piango
secco

sonno di donna che dorme

una poesia moderna

mentre la madre capovolta
in uno specchio operatorio
o anche solo in una luce spenta

quando tutto è ito
tra il lavabo e la ferraglia
nella sutura di minuti
che distingue le nuove in buone e cattive
non si fumava

tutt'ora
  non c'é noia nell'angoscia

pompa

Madonna sui mobili
zerbini di gambe
della fede

Ma chi? Chi sostiene
i sostenitori?

Non bava di vento / ma sputo di lume

La carcassa è bonaccia
che fa da bordone al silenzio

Assolo di mosca nel quieto vivere
questo squillo
che scosta ma non desta
dormiente

cimoli 'hlodni

Ciorni branci Marziyi
Non c'é goccia che non piova
sugli tzvitì di Febbraio

(o)

Gettati qui, gli occhi aperti appena,
ci incisero un bersaglio sulla schiena.

grigliata

il sole o chi per esso
spoglie di maiale

la pennica è un concerto per ance di carne

Paflagonia 2013 a.d.

il fiume già sta tracimando
se solo non stessi dormendo
rimmarrei un tantino di più

ma triste la barca m'attende
battigie di carta le sponde
mi sà non rivedrò più

le vene che radian le nari
i piedi tuoi storti e le mani
che mai mi sfiorarono e tu

che ridi e rimembri l'altrove
d'un facile giovanil' ardore
rammenta ciò che mi fece bove
il far di virilità virtù

incontro

l'angelo pagano
con le sue ali di ciglia
presiede la porta dell'altro

tu, iride glauca

erompi dalla corteccia
per Bacco, zio cane.

ho hyle bianche
per la tua fredda tigna lunare,
fatti lenire di fiotti *
l'importante è sborare.


* maiale

Leggendo un' intervista a Lawrence Ferlinghetti [Not Enough di David Meltzer]

non c'è problema nella poesia
come non c'è problema nella morte
solo alternanza tra romitaggio e mediatori agricoli
a mio agio in entrambi, spazzolo il fieno corto
fresco di letame
giaciglio
il silenzio non è un tabù

non temo la fine della poesia
la conosco
assisto
partecipo
e incido graffiti telematici
non per riscattare uomini

rivolgetevi altrove,
niente qui vi può salvare

ma per onorare la vita che mi è data
e abbellire tutto ciò che non è senso
e farlo divenire tale
divenendo altro
da quel ch’i’ sono

adesso

Aprimi dio d'un fauno! [ leggendo "Melitta" di D'Annunzio ]

Flava y'gnuda
nei lavacri scialbi
degnasti al sapone
e non a me gli sguardi.

La tua pudicizia è un abisso
che preserva e rinnova
il mio vagar ramingo
nel caigo acrilico che cela le tue carni.

           Troia!

fine delle potature

Le spoglie della tramontana
c'hanno lasciato nuovo Uriel
Ali bagnate e rame a seccare

L'aurora di Marzo è una figlia di Troia
t'Ersa tra labbra di muschio
Non sarà torta gemma nel mestruo di Selene

Sogno n.261

I broke your teeth, darling
ma che ne faremo della cenere rossa?

salmo

ciò che mi sorregge è il peso del mio macigno.

non temerò niente all'infuori di te,

se non temo ciò che non è te

in me.

spam

un pezzo di tempo abbagliante in offerta
la mola non distingue il grano dal miglio

cori bocia! / 'zò pà l'arsare

rorido budregasso de tera
tra l'agua e 'l campo
no ghe xè scampo
i nè spara a sae

lo stretto dei Tarzanelli

mesconsi rubriche onde di feretri sguardi.
bare ventricolari, intorcolano catiji, ruji de vide, ué

ferme ferute spoglie dea candea. luce d'agosto.
buee de mosto in catini, jujie coe 'ziga

pa l'arsare misuro versando gusci d'uovo,
mesciando mestruo de vin coi pie.

e no ghe xè carta che tegnia.

la mia gioventù è un falò alle porte dell'inverno

e se ghe asso e strasse
no sta vegnerme 'zercar in tera
ma dove e faive no riva

cronorosta

Se solo trascinassi teco
un eco del sogno, che con te fui;

allora odrei sospirar i bui
del mio canuto cor, potato

pioppo, scapitozzato salice.
Bon pae stropee co'l fredo scampa.

*,( _ _ _ ),* [ ' | ' | ' | ' | ' | ' | ' | ' | ' | ' ] > < (

non ci sono rocche in pianura
solo mobili scogli di fieno
scialbe canicole a versuro

Pantano di paure con siluro

ros salsi

sarà perché ho
letto il libro di Rut
che è un bel libro

ma di notte faccio
lunghi viaggi in autobus
con lunghi ritardi

per ritrovarti
in areoporti immaginari
più magra 

tra labbra dure
mi sputasti in bocca
per dirmi basta

piangevi

Fasi / Stunde der Seele

Luce di luna,
arcolai sileziosi
Leggo nascosto

Mentre le falene
ricamano lampioni

Lent ashes / Ceneri a prestito

Viola guaiti
di luce. Radunano
greggi di nubi

Coriandoli statici
Fulmini a Febbraio

страна воробьев

Oggi nevica
Anche la nebbia riposa
nell'incavo dei pioppi

[ascoltando "Something tender, blue unspoken" testo di Yesenin, musiche di Silvestrov]

Cedrus atlantica

Io sono Glauco
Polvere prostatica
olfa de suor

Atlas, col suo permesso
cardo nebbia all'alba

*NEVE* copiosa al Nord

Mi chiedo se ritroverò
la panchina e i tuoi piedi
nel giardino di Boris


ma Maggio è distante
e il tempo tiranno

E diceva: "Κόρη Κόρη...

spero tu pianga come pioggia
per lavarti della polvere rossa del mio scirocco
se così non fosse
sarei deserto

tuta blu

il canarino
della notte prima è
ora grù gialla

os

இஞ்சி வேர்*,
mani antiemetiche
Bambole vudù

Le tue labbra d'Acqua vitae
hanno pianto lacrime di latte


*:'inji ver':zenzero 

il lancio non si distingue da una caduta

Moire canute
Puntaspilli di muffa
la ragna del melo

Aspetta primavera, Bandini / Oči zelenyy

Euridice c'ha
sguardi di rane
sotto tende di Lemna

Pupille a flagello
larve di libellula

Giove/Saturno

sgranando la porcellana orale
il medico ripone l'argenteria

come un quadro / di Pellegrini

le veneri dormienti
cellule di al-quaeda

digital farm

鳳
爪* di cavi
350W
galline morte



noodles** trifase a colazione







(* fèngzhuǎ: artigli di Fenghuang )

(** 麵: miàn )

fons ovium

condomini bui
traspaiono luci
fregi di vetro

vigne sulla pergola,
s'inciampa nel vociare

non sono stato
più giovane in altri
sogni, né tu

sì grama; vediamoci lì
tra spakoi noc e mercì

quando mi verrai
a trovare dormirò
ti chiedo solo

non svegliarmi, lunedì
collasserà un server 

Ale in

l'aria rimane
intatta / alla quarta
birra fredda (øl)

[ upon reading "Un boccale di birra a Oslo" di Michele Crescenzo
http://www.rivistacadillac.com/site/un-boccale-di-birra-a-oslo/ ]

Notturno per call centre

Adoro i fax
cantano per me, quando
tu non rispondi

Pare Bruno Maderna,
Cocoriti a relè

Achille Bechér

un apprendista
efebo con coltello
labbra rosse. due

Clockwork justice

non ho mai visto un orologio rotto

che segnasse l'ora esatta così spesso

*000

******* ***** *****
chiama ad ogni pisciospinto

Mette la boule alla stampante
se le brontola la pancia

Selle calde su
scheletri a due ruote
Argyroneta 

L'orso piange l'inverno?
Uccelli migratori

[Chicco l'anacoreta, 195 d.m.]

same ol' song

I'm not good at storytelling,
so I'mma tell you 'bout me
If I had some money
I'd buy a bottle of rakia, jeans
and a new black tee