Torneremo a sentire un odore d'asfalto
risalire
al mattino le grondaie,
respireremo
ancora come fosse
la
prima volta e l'ultima insieme
il
glicine impiccato sulle croste
dei
muri e nei giardini soffocati
dall'afa.
Tornerà
l'uomo che aveva affidato
fortuna
e sogni all'altro continente,
e
parlerà del viaggio, del mestiere imparato,
dell'aria
che laggiù si respirava,
delle
donne, del buon cibo, del bere.
È
sempre uno di noi, dopotutto,
se
anche una sola volta ha pianto per amore,
se ha
sognato seguendo con lo sguardo
i
binari della stazione,
se ha
minacciato Dio giurando sul suo nome,
e se
conserva il cuore di un poeta
sotto
il vivace aspetto di un buffone.
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